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FESTA DEL PAPÀ: UNA RICORRENZA IMPORTANTE, MA SPESSO SOTTOVALUTATA


La “festa del papà”, conosciuta anche come “festa del babbo”, ha cadenza annuale e la data in cui si festeggia varia da Paese a Paese: in Italia, Croazia, Svizzera, San Marino, Spagna e altri Stati si festeggia il 19 marzo; in Serbia il 6 gennaio; in Russia il 23 febbraio; in Francia, negli USA e nei Paesi anglosassoni a giugno e in Australia a settembre e in Corea del Sud l'8 maggio, conosciuta come "festa dei genitori", poiché i Coreani festeggiano la mamma e il papà nello stesso giorno. 


La festa del papà è internazionale e religiosa e laica insieme: celebrata in Paesi cristiani, per festeggiare i padri, può indicare, in generale, la rilevanza della paternità. In alcuni Paesi, come Russia e Thailandia, il papà viene celebrato anche come difensore della patria.


Il 19 marzo è considerato il giorno della morte di San Giuseppe, padre di Gesù: la tradizione religiosa cattolica riconosce l'esistenza della figura fin dal V secolo, quando, in alcuni monasteri, furono scritti testi dedicati proprio a Giuseppe.


Quest’ultimo, inizialmente considerato solo come marito di Maria, fu successivamente ricordato come un padre “adottivo” del Nazareno e il suo culto, che dà origine alla festa del papà, si sviluppò tra il XIV e il XV secolo. Nel corso della storia, quindi, la Chiesa cattolica ha proclamato San Giuseppe protettore dei padri di famiglia, istituendo la festa.


Tradizionalmente, i bambini che frequentano l'asilo e le elementari preparano, con l'aiuto degli insegnanti, una sorpresa per il proprio papà, come regalo. 


La prima volta in cui questa festa venne celebrata negli Stati Uniti fu nel luglio del 1908, presso una chiesa locale, dove la signora Dodd fu la prima a sollecitare il suo desiderio di rendere quella del papà una festa ufficiale, dando successivamente inizio ai festeggiamenti, nel 1910, a Spokane, in occasione del compleanno del padre. 


Varie sono le pietanze legate a questa festa in Italia: in Molise, il prodotto tipico della festa è il “calzone di San Giuseppe”, dolce fritto di pasta sfoglia e un ripieno vellutato e particolare; in Sicilia, si prediligono piatti dolci, come le “sfince di San Giuseppe”, pastelle fritte simili a “spugne”; a Galliate (Novara), è tipico il “gramolino”, un biscotto con granella di zucchero. 


Molto spesso, si sottovaluta una festa così centrale a livello familiare e sociale, ma si dovrebbe comprendere che non esistono ricorrenze di maggiore o minore importanza, perché tutte descrivono una tradizione antropologica e culturale particolare dei Paesi in cui sono nate e sono ancora celebrate.


A cura di Simona Malafronte


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